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  • Immagine del redattorePiccole Ancelle Pasc

Festa del Beato carlo Liviero




Il beato Vescovo Carlo Liviero appena giunto a Città di Castello è stato riconosciuto da subito “uomo di Dio e grande comunicatore: potente in opere et sermone”. Le stesse parole furono scritte anche sulla tomba che custodì le spoglie mortali fino alla beatificazione.Il giornale “Voce di Popolo” da lui fondato nel 1910. La Tipografia Vescovile fondata dal beato nel 1912 “per favorire sia lo sviluppo della stampa cattolica, che l’occupazione di qualche giovane bisognoso.” Il Bollettino diocesano per il clero, diventato nel 1913 Bollettino interdiocesano. La Libreria Sacro Cuore del 1919. Sono alcune delle iniziative con le quali presentò la sua autorevolezza.Far memoria di queste opere, e giungere a celebrare il Centenario della Libreria Sacro Cuore, ci ricorda che Liviero teneva molto alla comunicazione, con i suoi preti e con tutti i suoi fedeli. Ci permette pure di cercare spunti di meditazione per ringraziare il Signore della capacità del beato di comunicare il Vangelo e la dottrina Cattolica.Vogliamo chiedere per noi e per la Chiesa di innescare altrettanti processi per annunciare il Vangelo al nostro mondo.Chiediamo al beato Carlo Liviero, evangelizzatore convinto, di farci consapevoli che la logica del Vangelo è quella del dono gratuito

Carlo Liviero era un cultore della Parola e delle parole, anche perché era nato comunicatore. Parafrasando una testimonianza, si può affermare che Liviero“ è nato comunicando”, cioè con la capacità innata di trasmettere pensieri e sentimenti in modo semplice e profondo. Liviero, “perennemente assetato di insegnare, spezzettava la parola di Dio” in modo tale che “la sua predicazione era soprattutto catechistica”. Voleva cioè far conoscere a tutti, in modo facile, la Parola di Dio per esserne conquistati e poterla amare. Carlo Liviero “volle ridare vitalità e prestigio alla cultura e alla fede cattolica”. · PreghieraSignore, sii tu la forza di tanti nostri fratelli e sorelle che vivono in parti del mondo dove la fede è ancor oggi perseguitata e osteggiata. Stai loro vicino e fai sentire a chi più è nella tristezza la tua presenza confortatrice.Per intercessione del Beato Carlo Liviero rendi tutti noi più coraggiosi e forti nel testimoniare con entusiasmo il nostro legame con Te, che sei la nostra unica salvezza. Amen.

A distanza di poco meno d’un mese dal suo arrivo, il 23 luglio 1910, Carlo Liviero crea il settimanale ‘Voce di Popolo’ destinato a dare voce a chi non aveva più voce, cioè ai cattolici che in ambito sociale ormai contavano pochissimo. Il settimanale veniva redatto in Vescovado e aveva come direttore responsabile un laico, il Sig. Fedele Lensi. Usciva il venerdì su quattro pagine formato grande ed era distribuito per posta e mediante strilloni che lo vendevano in piazza a cinque centesimi.‘Voce di Popolo’ è come un documentario televisivo che fa rivivere i tempi movimentati e burrascosi dei primi tre lustri dell’episcopato di Liviero. La sua firma appare solamente sui documenti ufficiali; ma la sua mano - con quello stile inconfondibile - si avverte in ogni numero del settimanale. Articoli sostanziosi, eppure di facile e piacevole lettura, che rivelano la stoffa del giornalista preparato, di gran classe, pronto ad affrontare i problemi in modo concreto, senza giri di parole. Gli articoli più efficaci riguardano la massoneria di allora (nei suoi programmi di scristianizzazione e nelle attività più o meno segrete); il modernismo (al quale si applica, in loco, l’indovinata metafora della “morte reale e morte apparente” [n. 15 del 12.04.1912]); particolari aspetti della fede e della morale; l’appassionata difesa della scuola cattolica, in cui l’istruzione è sempre unita all’educazione (“informare e formare”).

Il settimanale cattolico serve a Liviero anche per tener testa ai socialisti e ai radicali che sprizzano veleno dai loro settimanali, rispettivamente “La Rivendicazione” e il “Corriere Tiberino”. Sospinto dalle direttive della Santa Sede e dalle circostanze locali, Liviero è costretto scendere in campo, come vedremo, per difendere i valori cristiani contro i tentativi di sovvertimento delle istituzioni. È il periodo più tormentato per quest’Uomo di Dio, che - nonostante il comportamento astioso e offensivo degli avversari - riesce a conservare l’atteggiamento paterno del Pastore d’anime e a usare un linguaggio che, per quanto vivace e colorito, rimane sempre nei limiti di chi vuoi colpire l’errore, rispettando la persona. · PreghieraSignore, come i tuoi discepoli rattristati nella sera della cena, anche noi spesso ci facciamo prendere dallo scoraggiamento, nelle prove della vita, soprattutto in quelle che sono legate alla nostra testimonianza cristiana. Per intercessione del Beato Carlo Liviero donaci di sentire in questi momenti la carezza dolcissima del tuo Spirito Paraclito che ci sostiene, ci difende, ci protegge.

https://www.youtube.com/watch?v=ptHGYHZ_Vts&t=3s Attingendo alla scienza grafologica è stato ricordato che l’intelligenza di Carlo Liviero “è avvalorata da speciali doti organizzative che riesce a far fruttare in un ampio raggio di azione”. Proprio nel mese di maggio 2019 ricordiamo i primi cento anni di vita della Libreria “Sacro Cuore” di Città di Castello. Non è difficile presumere che anche per questa opera Liviero volle un’istituzione alle dirette dipendenze della curia per poter divulgare la cultura cattolica sotto assedio dalle forze massoniche e socialiste.Fin dall’arrivo in diocesi mons. Liviero vede nell’ignoranza una delle peggiori povertà della gente, pienamente convinto che “tutti gli uomini per natura desiderano sapere”. Non è difficile altresì collegare la fondazione di una libreria cattolica alla scuola, tema che polarizzò l’attenzione di Liviero fin dai primi anni di episcopato. Forse la libreria prima di tutto è finalizzata a dare completezza al suo progetto che diede alla città una efficace scuola cattolica.

Mi pare che alla base del progetto ci sia la volontà di rispondere alla povertà di cultura che allora dominava le classi povere della società. Carlo Liviero era convinto che “L’ufficio della scuola dev’essere duplice: istruire ed educare e l’istruzione dev’essere mezzo per l’educazione. Poco vale arricchire la mente di cognizioni, se queste non servissero a rendere migliore l’uomo”.Calando la riflessione nella realtà che noi viviamo, possiamo chiederci quale sia una grande povertà che noi percepiamo. Tra le tante, penso a quella che da tanti anni viene chiamata ‘emergenza educativa’. La chiesa italiana spesso si è riferita a questa urgenza della società.Mi pare che vi sia una povertà che tutti tocchiamo con mano: la mancanza di quella gioia che solo il Vangelo può dare. - Chi può dire di incontrare persone piene di gioia evangelica? Chi persone piene di speranza?L’esempio e il magistero di Liviero hanno molto da insegnare, pur lontani nel tempo un secolo. Carlo Liviero si seppe chinare sulla tante fragilità del tempo con un solo, limpido, programma pastorale: “salvare le anime a qualunque costo”.Che ci sia chiesto di annunciare il Vangelo chinandoci sulle tante fragilità che vediamo?· PreghieraSignore Gesù, donaci sempre la luce del tuo Spirito che ci accompagni nella gioia e nella fatica quotidiana di comprendere il significato e il valore degli eventi. Egli scuota il nostro torpore e l’indolenza, ci renda forti nell’intraprendere tutto quello che Tu ci chiedi senza badare a sacrifici e fatiche.Per intercessione del Beato Carlo Liviero, il Tuo Spirito ci sostenga con il suo vigore nell’annunciare il Vangelo chinandoci sulle tante fragilità che incontriamo. Amen.

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